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domenica 11 ottobre 2009

IL DEFATICAMENTO NEL CALCIO


Carissimi ragazzi, con un pò di rammarico ho constatato che non sono ancora riuscito a farvi capire delle cose molto importanti che riguardano non solo il nostro rapporto personale ma anche e soprattutto quello del gruppo. Sapete che le cose belle non lesino a trasmettervele quasi in tempo reale e quasi nello stesso tempo sono abituato a confidare ai miei amici più cari le mie sensazioni, impressioni, il mio stato d'animo su qualcosa che non va nel nostro stare insieme. Mi riferisco soprattutto al fatto che restate a volte indifferenti nell' aiutarmi a predisporre il campo per la consueta partitina post-allenamento, senza capire che,  il tempo perso per tirarvi il pallone addosso o addirittura per tirare in porta senza avere la accortezza di vedere se qualche vostro compagno inavvertitamente è proprio lì nella posta, è tempo sottratto alla stessa partitina.  Conseguenza: giri di campo inutili per tutti. Altro aspetto su cui mi batterò è quello di farvi capire l'importanza del defaticamento a fine allenamento. So benissimo che voi lo considerate come un uleriore sforzo o come una seccatura ma così non è. Le cose non me le sogno e se facciamo qualcosa di diverso è perchè voi siete in grado di farlo, ovviamente nelle giuste proporzioni.  Vi illustro di seguito un articolo sul defaticamento scritto da un Istruttore Federale della Scuola Calcio dell'Acquacetosa di Roma. Vi pregherei di leggerlo.

Per finire a regola d'arte una seduta impegnativa, prima di completare l'allenamento facendo dei facili esercizi di allungamento muscolare, si deve fare il defaticamento.

Il defaticamento consiste in una fase di corsa della durata di cinque - dieci  minuti in cui si procede a ritmo molto blando. Di per sé l'andatura da tenere non ha nessuna rilevanza, tanto che si può correre veramente piano perché la finalità del defaticamento è semplicemente quella di rilassare la muscolatura delle gambe, fortemente sollecitata dallo sforzo svolto nel corso della seduta.
Le tossine della fatica sono costituite dall'acido lattico, dall'ammoniaca, dall'anidride carbonica, dai radicali liberi, eccetera, e si trovano accumulate nelle fibre dei muscoli che hanno lavorato (polpacci, quadricipiti, glutei, eccetera). Le cellule di questi muscoli riversano nel sangue le tossine, per facilitarne così l'allontanamento verso quegli organi deputati allo smaltimento.
Il defaticamento ha proprio la finalità di facilitare ed accelerare la fase di smaltimento in modo da favorire così un recupero più efficace e rapido. Correndo a ritmo lento il flusso del sangue, che transita tra le fibre muscolari, serve da mezzo di trasporto delle tossine, ed avviene così una sorta di "lavaggio" muscolare.
Si possono percepire i benefici del defaticamento già al termine di questa fase: appena terminato il corpo della seduta (quella parte di corsa nella quale ci si è impegnati a correre ad un livello piuttosto intenso), i muscoli sono, infatti, più indolenziti ma soprattutto più rigidi e gonfi proprio per effetto dell'affaticamento, ma una volta completato il defaticamento, i muscoli sono più sciolti e rilassati. La fatica e la stanchezza non saranno certamente passate, ma i muscoli sono sicuramente un po' meno induriti.

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