
In passato l'anniversario della Translazione era una celebrazione molto importante in onore della quale tutte le parrocchie di Salerno preparavano dei grandi trofei di fiori, raffiguranti il simbolo della propria chiesa.
Durante la notte tra il 5 ed il 6 maggio, al suono delle campane, i trofei venivano portati in processione fino al Duomo, dove il giorno seguente veniva celebrata una messa speciale con la benedizione della popolazione cittadina. Purtroppo oggi la festa non ha più l'eco di un tempo anche se è stata parzialmente ripristinata.
Il 21 settembre si svolge la festa patronale in onore di S. Matteo.
Aprono la processione le tre statue d'argento dei Santi Martiri Salernitani, Anthes, Gaio e Fortunato, simpaticamente definiti dal popolo come le "tre sorelle" di San Matteo per i loro volti dai lineamenti dolci ed i capelli lunghi. Le spoglie dei Santi Martiri Salernitani sono custodite nell'abside centrale della cripta del Duomo, dove è conservata anche la colonna di marmo sulla quale furono decapitati i tre giovanetti.
Avanza poi la preziosissima statua, risalente al 1742, di San Gregorio VII, papa morto a Salerno nel 1085, durante il suo esilio. A lui fu consacrata, nel 1804, la Cattedrale costruita da Roberto il Guiscardo e dedicata a San Matteo.
Più indietro, sorretta dalla "paranza" composta dai facchini del mercato, sfila la statua più pesante, il busto ligneo di San Giuseppe, risalente al tempo della Scuola Medica Salernitana, protettore della corporazione salernitana degli artifices.
Infine la magnifica statua d'argento di San Matteo, riccamente adornata di fiori, trasportata dai lavoratori del porto che di generazione in generazione si tramandano quest'usanza.
A San Matteo è dedicata la Cripta del Duomo al centro della quale si erge il doppio altare centrale dominato dalla particolare statua bifronte dell'Apostolo Evangelista, caratteristica che permette ai fedeli di ammirare il volto del Santo da entrambe i lati. La prima benedizione del vescovo è dedicata alla la sede della Guardia di Finanza, di cui San Matteo è Patrono nazionale, essendo stato gabelliere prima della conversione. Inoltre, evidenti sono le famose tre triglie d'argento che il Patrono reca in mano come ex voto.Viene poi fatta un'altra sosta nell'atrio del Comune, che ostenta una splendida vetrata decorata raffigurante proprio il Santo Patrono, dove, dopo una preghiera, viene benedetto l'edificio simbolo dell'intera città.
In ultimo il ritorno per Via dei Mercanti che culmina con la corsa finale verso il Duomo. Con questo caratteristico momento i portatori esprimono l'immensa gioia con cui, nonostante la fatica del cammino, portano in trionfo la statua del loro Patrono, che addirittura fanno ruotare più volte in cima alle scale della Cattedrale per benedire e salutare i numerosi fedeli accorsi in questo giorno di solenni festeggiamenti.
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