
Assunse grande importanza militare nell'VIII secolo, con il principe longobardo Arechi II che lo ampliò e ristrutturò sulla base del precedente nucleo di epoca romana o bizantina. Infatti questo principe considerò nel 739 la posizione strategica della città che, dominante sul Mar Tirreno, poteva rappresentare per i suoi possedimenti un significativo sbocco via mare, sia per i commerci che per una miglior difesa. Di qui la sua attenzione alla fortificazione dell'antica romana Salernum, che divenne capitale del ducato di Benevento.
Successivamente il castello divenne il centro del potere longobardo nel costituito Principato di Salerno, fino al 1077 quando l'ultimo principe longobardo (Gisulfo II) vi fece la sua estrema difesa contro l'assedio normanno, prima di arrendersi per mancanza di viveri. In quest'occasione, per garantire una maggior difesa della fortezza alle spalle, fu costruita immediatamente a NE la "Bastea" o "Bastiglia", così chiamata perché ritenuta nell'800 erroneamente una prigione (le vere carceri erano nel castello stesso).
Dopo un lungo periodo di abbandono in seguito all'unità d'Italia, il castello divenne proprietà della Provincia di Salerno che ne cominciò i lavori di restauro dopo l'alluvione del 1954. Recentemente (2001) è stata riaperta anche la vicina Bastiglia. Il 1 marzo 1992 le Poste Italiane gli hanno dedicato un francobollo.
Il castello attualmente è costituito da una sezione centrale protetta da torri, unite tra di loro con una cinta muraria merlata. Il Castello di Arechi offre una splendida panoramica sulla città e sull'intero golfo di Salerno. Nella zona restaurata è stato creato un primo nucleo espositivo dei materiali del Castello (per lo più ceramiche medievali e monete), una sala per mostre e un salone per conferenze e congressi.
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