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mercoledì 13 aprile 2011

QUANTI PENSIERI CHE PASSANO NELLA MENTE DEI MRSS....

Mercoledì, 13 aprile 2011. Ieri pomeriggio erano all'incirca le 17.30 e sul nostro campo c'erano pochi ragazzi presenti per il consueto allenamento infrasettimanale. Per la verità, in funzione del fatto, che venerdì p.v. inizia il Torneo ad Agropoli e che quindi si gioca in 11>11 avevamo pensato, come la scorsa settimana, di fare una partitina tutta in famiglia dopo il doveroso riscaldamento. Questo per cercare di capire il più possibile quali sono i nostri problemi, le nostre perplessità e le nostre preoccupazioni per questo tipo di gare. Vedere poche presenze ci ha un tantino scoraggiato ed inevitabilmente poi ci siamo soffermati con i presenti per chiarire i nostri pensieri ed i nostri intendimenti. Poi siamo venuti a sapere che c'era una gita in corso e che alcuni degli assenti, probabilmente, si sarebebro aggregati. Alla spicciolata arrivano Davide, Alessandro G. e Alessandro C. e così abbiamo abbozzato un nove contro nove che ha ugualmente sortito gli effetti desiderati. Prima però, per la verità, ci siamo un pò arrabbiati. A volte prepari tante cose e vuoi per un motivo, vuoi per un altro, tutto sfuma e devi aspettare poi una settimana o più per cercare di trasmettere ai ragazzi quello che volevi dirgli in precedenza. Insomma la fantasia cozza sempre poi con la realtà. Fatte le due squadre, inizia la partitina. Si è cercato di mettere in campo la squadra che oggi pomeriggio dovrà incontrare il Sensale, in casacca blu, e dall'altra parte con casacca bianca il resto del gruppo. Volontariamente abbiamo schierato Gianmaria al centro della difesa dei ragazzi in casacca bianca. Questo per cercare di avere da lui la massima concentrazione in campo e di responsabilizzarlo nel nuovo ruolo. Forse la parola "responsabilizzarlo" è un pò troppo grossa per un ragazzo di undici anni ma è un modo come un altro per dare dei compiti ad un atleta che probabilmente può dare più di quello che attualmente dà. La cosa inizialmente non sortisce l'effetto desiderato. Anzi, nettamente il contrario. Incazzatura (si può dire ?) di mr. Alfonso che striglia Gianmaria a dovere. Poi se ne pente, cercando di fargli capire con le dovute maniere ciò che tutti vogliono da lui. Così ad un primo tempo giocato svogliatamente, fiaccamente e senza idee, ne viene fuori un secondo ad altissimo livello. Allora la strigliatina è servita !!!. Poi, siparietto Lollo. Quasi al termine della prima frazione di gioco e, dopo aver subito qualche goal ingenuamente, mi dice che, quando lo rimprovero non riesce più a capire niente. Allora troviamo l'intesa che quando dovrò dirgli qualcosa inerente la sua gara o il suo stare in campo, glie lo dovrò comunicare a bocce ferme. Cioè alla fine della partita o dell'allenamento. Io capisco che qualche volta sia io che mr. Carlo ci arrabbiamo, ma lo facciamo soprattutto, con coloro i quali devono essere i punti cardini della squadra o del gruppo. Se sappiamo che un ragazzo non può darci più di tanto, certamente non stiamo lì a punzecchiarlo su tutte le cose che fa. Allora Francesco V. dovrebbe mandarci a quel paese in ogni minuto della partita, perchè siamo sempre lì a guardarlo e a contestargli tutto ciò che a nostro parere non fa bene. Però, essendo certi che lui ed altri senz'altro possono farsi valere in futuro, saranno sempre nell'occhio del ciclone. Questo lo facciamo solo ed esclusivamente per il loro bene e perchè vi portiamo sempre nel nostro cuore. Passata la sfuriata poi tutto passa e si ricomincia da capo come se niente fosse successo. Comunque anche queste cose aiutano a temprarsi e a forgiare il proprio carattere. Sappiamo benissimo che potremo renderci antipatici. Fa niente. Un giorno, forse, ci ricorderete con affetto.

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