UNA PAGINA DA DIMENTICARE IN FRETTA...
Lunedì, 28 novembre 2011. Dopo aver trascorso una pessima domenica, eccomi sulle pagine di questo blog per commentare, a malincuore, quanto accaduto ieri mattina allo Stadio Comunale S. Pietro di Cava de' Tirreni. Come da programma i nostri ragazzi incrociano sul loro cammino quelli della S.C. Genitori Insieme. Una partita amichevole, come tante altre finora disputate che, doveva essere il mezzo attraverso il quale atleti, genitori e responsabili del gruppo si incontravano per trascorrere una mattinata domenicale in buona compagnia. Purtroppo così non è stato. Mentre si disputava la gara dagli spalti, quasi al termine della stessa, le due tifoserie si scambiavano parole non tanto piacevoli e che non è consigliabile ripetere. Motivo dell' infervoramento qualche fallo in più comesso dai ragazzi della squadra locale nei confronti dei nostri. Ovviamente da una cosa si va all'altra e poi si esagera lasciando agli occhi dei presenti una cattiva immagine di quello che è il nostro essere e facendo svanire nel nulla quanto si sta facendo per far capire ai nostri ragazzi quale è la strada giusta da imboccare per riuscire ad emergere da un contesto generale sociale e sportivo che allo stato attuale non è dei migliori. Francamente, unitamente a mr. Carlo e mr. Gianluca, sono rimasto esterefatto per quanto è successo. Cose del genere nel nostro gruppo non devono più accadere. E' semplicemente angoscioso mostrare agli occhi dei ragazzi persone adulte che si scambiano parole offensive di un certo rilievo e che addirittura si sfidano a duello fuori dello stadio per farsi una ragione di chissà che cosa. Riflettiamo. Abbiamo peccato di un provincialismo esagerato mettendo ancora in ballo parole che si usavano allo stadio Vestuti di Salerno negli anni '60. Ma queste persone non hanno capito che siamo nel terzo millennio, non esiste più differenza tra la popolazione cavense e quella salernitana, siamo solo ed esclusivamente dei cittadini del mondo. Comunque non mi va di dilungarmi ancora su quanto accaduto. Voglio solo dire o meglio ricordare che, fino a quando ci saremo noi alla guida di questo gruppo, episodi del genere non dovranno più ripetersi. Noi non siamo fatti di questa pasta. E' bello vedere i genitori presenti sul campo in occasione delle partite o degli allenamenti dei nostri beniamini, è anche bello sentirli incitare ma dobbiamo capire che, non dobbiamo esagerare nel fare delle considerazioni poco piacevoli nei confronti o dell'arbitro, o dei ragazzi che vestono una casacca diversa dalla nostra o nei riguardi dei loro familiari. Penso che cose del genere non piacciano a nessuno. Stiamo lì tranquilli, sereni, gioiosi. Così facendo anche i nostri atleti vivranno in campo queste sensazioni e sapranno dare il massimo delle loro possibilità. Bisogna avere rispetto per le persone altrui, rispetto delle regole ed infischiarsene se gli altri ti provocano. Lasciamo cadere la cosa. Dobbiamo essere superiori. Spero di cuore che questo sia stato solo un incidente di percorso e che quindi cose simili non si ripetano più. Sappiate che quando ci muoviamo, noi rappresentiamo una Società, una Polisportiva e non è bello essere etichettati per quello che non siamo. Meditate, Meditate. Solo ed eslusivamente nell'interesse dei nostri ragazzi. Gli altri possono fare ciò che vogliono. NOI NO.
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